E' incredibile come ultimamente, in fatto di riforma scolastica, il Governo pur ammettendo di fare errori nei testi che produce, riesce nella versione successiva a peggiorare ulteriormente le proposte. Ogni volta senza considerare minimamente quanto viene proposto nella LIP( proposta di legge di iniziativa popolare “Una Buona Scuola per la Repubblica” che nel 2006 aveva raccolto quasi 80.000 firme), che oggi può vantare di essere appoggiata e avere ottenuto la sottoscrizione di 35 parlamentari (18 al Senato e 17 alla Camera). Sino ad oggi, l'unico partito politico che non ha controfirmato la LIP, con neanche un esponente, è “Scelta Civica”.
Molti sono i punti critici della legge di Renzi:
- In precedenza nel testo della “Buona Scuola” si ipotizzava di stabilizzare 148.100 precari con un finanziamento di 1 miliardo di euro, ora si parla 100.000 precari per 544 milioni di euro. Il rapporto matematico sembra di parecchio sballato.
- La guerra tra precari, di cui una parte assunti entro il 1 settembre, gli altri sostanzialmente privati di ogni certezza.
- La scomparsa totale di una voce, presente nella stesura della bozza del ddl, in cui ci si impegnava nel giro di 6 mesi a rivedere il contratto dei docenti.
- La scomparsa totale di una voce, presente nella stesura della bozza del ddl, in cui ci si impegnava nel giro di 6 mesi a rivedere il contratto dei dirigenti, aggionramento necessario soprattutto ora che sembrano essere sovraccaricati di responsibilità.
- La nascita di nuove forme di finanziamento con il 5 per mille alle scuole. Il finanziamento infatti non è previsto per il Ministero dell'Istruzione, bensì va a favore delle singole realtà scolastiche. In questo modo c'è un forte rischio di sbilanciamento in favore di scuole, che abbiano tra i loro iscritti, i studenti provenienti da famiglie benestanti penalizzando oltremisura le scuole frequentate da famiglie meno abbienti.
- Altro punto particolarmente nebuloso riguarda la formazione obbligatoria e permanente dei docenti. Si parla di 50 ore l'anno, quello poco chiaro è a carico di chi dovrà essere la formazione (eventuali spostamenti in treno o benzina) e quando questa sarà programmata (in orario di lavoro o extra?). Nulla di tutto ciò è specificato, 50 ore l'anno possono anche andare bene, ma a condizioni dignitose!
- Uno dei principali è lo strapotere che i dirigenti scolastici avrebbero nell'assunzione dei precari, scelti, non si sa con quali criteri, da un organico funzionale e licenziabili dopo 36 mesi.
- Lo svuotamento decisionale dei Collegi Docenti e dei Consigli di Istituto, i quali darebbero solo un parere sulle decisioni che il preside manager prenderebbe con il suo staff.
Gli ultimi due punti esposti meritano un approfondimento a parte. Il dirigente già oggi è oberato di impegni legati alla burocrazia ordinaria, a continue circolari ministeriali, al fatto che spesso deve coprire la reggenza di altri Istituti senza dirigenti; tutto questo comporta che purtroppo gli rimane pochissimo tempo per occuparsi della didattica che si svolge all'interno delle classi. Se si va ad aumentare ulteriormente il loro carico di lavoro, poi inevitabilmente qualche aspetto sarà trascurato. Un altro aspetto allarmante di questa prospettiva riguarda la chiamata diretta dei docenti, il dirigente potrebbe crearsi la sua lobby, oppure trovarsi in competizione con altri dirigenti per avere un insegnante... L'altro lato negativo della cosa è dato dal fatto che gli organi collegiali sarebbero svuotati di ogni potere decisionale, ma solo consultivo.
Facendo una veloce riflessione, noi di Liberi Cittadini abbiamo valutato, a grandi linee, che per riuscire ad assicurare l'immissione in ruolo dei precari entro il primo settembre è necessario che l'iter legislativo sia chiuso entro il 28 maggio. Da ciò nasce la necessità di spingere affinché il decreto venga diviso in due parti. Sarebbe opportuno procedere all'assunzione dei precari con la massima urgenza, provvedimento tra l'altro imposto dall'Europa; mentre l'altra parte della legge, quella sul funzionamento e la finalità della scuola pubblica, deve essere discussa in Parlamento insieme alla LIP, la proposta di legge di iniziativa popolare.
Ne approfittiamo per segnalarvi anche un documento che siamo riusciti a reperire e che prevede gli interventi strutturali da attuare nel prossimo anno negli edifici scolastici della regione Emilia Romagna.
Liberi Cittadini Emilia Romagna